collare per collo
Il collare cervicale è il presidio principe utilizzato
nell’immobilizzazione atraumatica dell’area cervicale: leggero e pratico,
consente un rapido accesso alla parte anteriore del collo, favorendo allo
stesso tempo l’apertura della mandibola e limitando i movimenti attivi e
passivi, senza interferire con la respirazione e la circolazione del paziente.
L’applicazione può essere effettuata anche su una tracheostomia e in generale
non ostacola nessun tipo di manovra rianimatoria d’urgenza.
collare ortopedico
La funzione principale di questo dispositivo è la protezione
del tratto cervicale da eventuali danni secondari provocati dal trasporto del
paziente, che potrebbero comportare anche lesioni gravi. Il collare cervicale
assicura un’immobilizzazione parziale del rachide cervicale, dal momento che
un’immobilizzazione al 100% è da considerarsi irrealizzabile. Per non
compromettere l’efficacia di questo presidio, è di fondamentale importanza
applicarlo correttamente e scegliendo la misura giusta. Un collare troppo
grande determina iperestensione del capo, spingendo la mandibola all’indietro e
ostruendo le vie aeree; un collare troppo piccolo provoca difficoltà
respiratoria o compressione a livello dei tessuti molli del collo.
collare ortopedico cervicale
La misura corretta
Per scegliere il collare della giusta misura, la prassi
vuole che si segua la tecnica delle dita. Misurare con le dita la distanza tra
la base del mento e il margine superiore del muscolo trapezio. Confrontare la
misura così ottenuta con il lato del collare, scegliendo quello della taglia
corrispondente alla misura registrata con le dita.
La posizione neutra
collare per il collo
La posizione neutra rappresenta la posizione ideale che il
paziente deve assumere. Questa posizione si ottiene manualmente ed è seguita
dall’applicazione del collare cervicale. La testa viene afferrata con le mani
da parte dell’operatore e portata in posizione neutrale, da mantenere durante
tutto il tragitto fino all’ospedale. L’allineamento cervicale può essere svolto
con il paziente in posizione supina, seduta, semiseduta o in piedi. Nella
posizione neutra si usano come riferimento la direzione dello sguardo del
paziente, che deve risultare perpendicolare alla colonna vertebrale (il
paziente deve guardare davanti a sé), e l’allineamento fra l’acromion e il
meato uditivo. [cml_media_alt id='10641']ADBEKVMJ[/cml_media_alt] L’efficacia
dell’immobilizzazione garantita dal collare cresce con l’aumentare della
altezza e della rigidità del presidio stesso: quanto più un collare è alto e
rigido, tanto più limiterà i movimenti del collo. I modelli rigidi, ad esempio,
godono di entrambe queste caratteristiche. È necessario un buon addestramento
per applicare con rapidità e in modo corretto un collare cervicale ed è
fondamentale che ogni soccorritore effettui prove periodiche per mantenere un
livello elevato di manualità. È inoltre indispensabile che il collare venga
applicato sempre da due soccorritori contemporaneamente. Nei collari bivalva (a
due pezzi) viene applicato prima il supporto mentoniero, seguito da quello
occipitale. Prima di procedere all’applicazione del collare, tuttavia, è
importante ispezionare l’area del collo e della testa, al fine di controllare
la presenza di abrasioni, contusioni o ferite e di asportare eventuali pezzi di
vetro, monili ed altri oggetti.
Applicazione del collare
collare ortopedico rigido
Mentre il primo soccorritore si occupa dell’allineamento
manuale della colonna vertebrale, il secondo procede all’applicazione della
mentoniera. Successivamente, fa scorrere la fascia di Velcro dietro la nuca e
la attacca sul lato opposto del collare, in corrispondenza dell’inserto
dedicato. Non occorre stringere questa particolare fascia, in quanto il suo
unico scopo è quello di fissare il primo pezzo del collare, liberando le mani
del soccorritore per concludere l’applicazione del presidio. Colloca poi il
supporto posteriore, prestando attenzione alle frecce direzionali che indicano
il verso giusto. Afferra le fasce di fissaggio poste ai lati del supporto
occipitale e, tenendole strette tra indice e anulare e puntellandosi con i
pollici sui supporti vicino al foro centrale, le fissa sugli appositi inserti
in velcro.
Un collare efficace serve ad impedire che il peso della
testa venga trasferito alla colonna vertebrale. Il collare cervicale consente
un’immobilizzazione temporanea, che tuttavia non è sufficiente da sola a
garantire un’immobilizzazione completa al 100%. È infatti necessario combinare
il collare cervicale ad altre tecniche e ad altri presidi di immobilizzazione,
tra cui immobilizzazione manuale, tavola spinale, materassino a depressione e
estricatore KED.
Cause del trauma
Negli adulti, le maggiori cause di trauma spinale sono
collegate a incidenti stradali, tuffi in acque basse, cadute dall’alto ed episodi
simili; nei bambini, si riportano più di frequente cadute dalla bicicletta,
traumi contro moto e veicoli ed altro ancora. A questi traumi possono seguire
compressioni da frattura vertebrale, lesioni di frammenti ossei, dislocazioni,
stiramenti di muscoli e legamenti. In tutti questi casi, non esiste dubbio
alcuno sull’assoluta necessità dell’immobilizzazione del rachide cervicale,
poiché questo tipo di lesioni con interessamento del midollo spinale possono
determinare episodi di paraplegia e tetraplegia post-traumatica.
I risvolti sociali, psicologici, terapeutici e riabilitativi
di tali traumi sono particolarmente evidenti soprattutto nei soggetti più
giovani. Da recenti studi risulta che il 4,3% di tutti i traumatizzati
presenterebbe fratture del rachide cervicale e il 4,4% al rachide
toraco-lombare. Tra le vittime di trauma decedute entro la prima ora
dall’ingresso in ospedale, circa il 50% presenterebbe fratture al rachide
cervicale. Alcune ricerche dimostrano che anche in assenza di dolori acuti possono
essere presenti lesioni al rachide cervicale: questi episodi hanno un’incidenza
pari al 27% del totale dei casi. L’obbligatorietà dell’immobilizzazione
cervicale risulta particolarmente evidente nei pazienti pediatrici, la cui
testa è proporzionalmente più grande rispetto al resto del corpo ed è pertanto
molto vulnerabile nei traumi in accelerazione e decelerazione. Un trauma alla
colonna vertebrale deve essere ipotizzato in tutti i politraumi, specialmente
in caso di trauma cranico. La probabilità di lesioni midollari è più alta,
considerata il rapporto maggiore tra cranio e corpo. Stiramento e sublussazione
cervicale sono più frequenti nei bambini al di sotto degli 8 anni, mentre in
quelli più grandi è più facile riscontrare delle fratture
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Information :-http://www.drcollar.eu/it/blog/l-importanza-del-collare-cervicale/
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